Casa di Cura “Giovanni XXIII” – Monastier di Treviso
Il lavoro di ristrutturazione e ampliamento si è concentrato sul blocco operatorio, con la realizzazione di strutture in calcestruzzo, partizioni in gesso rivestito, impermeabilizzazioni e coibentazioni secondo i più moderni criteri del risparmio energetico. L’azienda si è contraddistinta per la particolare rapidità di esecuzione, consegnando, in 54 giorni, l’opera finita.
A seguire, alcuni articoli inerenti la realizzazione:
Inaugurato oggi il nuovo gruppo operatorio alla Casa Di Cura Giovanni XXIII Monastier di Treviso, formato da tre sale e dotato di flusso laminare, un innovativo sistema di sicurezza ISO 5 che garantisce la totale sterilità del campo operatorio per la maggior sicurezza del Paziente.
Le sale operatorie sono state realizzate con pareti modulari in acciaio verniciato che consentono rapida manutenzione e implementazione degli impianti e delle tecnologie. Sono dotate di sistema di video integrazione che consente di visualizzare, gestire e archiviare in sala operatoria le informazioni mediche multimediali (immagini radiologiche, foto e video degli interventi laparoscopici e artroscopici eseguiti e cartelle cliniche digitali) con comandi mimati. Questo permetterà al chirurgo di controllare personalmente le immagini TAC / risonanza e radiologia in genere, direttamente durante l’intervento, sia quelle in archivio sia quelle prese in tempo reale, senza dover toccare alcuna superficie e quindi mantenendo la completa sterilità.
(da www.giovanni23.it, sito ufficiale della Casa di Cura di Monastier)
Tre sale operatorie nuove di zecca, di cui una costruita ex novo e due completamente ammodernate, per un investimento da cinque milioni di euro che ha previsto anche l’ampliamento dell’ area attorno alle sale, passata da 387 a 807 metri quadrati.
Il tutto realizzato in 54 giorni lavorativi, una corsa contro il tempo per consegnare alla casa di cura il nuovo gruppo operatorio dove ogni sala ha un suo colore e su quella blu una parete è coperta con una mega immagine scattata sott’acqua. Una delle stanze operatorie viene definita ibrida poiché verrà utilizzata anche per la diagnostica interventistica con angiografo.
(da www.tribunatreviso.gelocal.it, sito del quotidiano La Tribuna di Treviso)
“Nonostante le crescenti difficoltà a far quadrare i conti – sottolinea con soddisfazione l’Assessore regionale alla sanità Luca Coletto – la sanità veneta continua a progredire, ed è particolarmente significativo che ciò accada anche nel privato-convenzionato della cui importanza la Regione è ben conscia e con il quale la collaborazione è costruttiva e improntata a dare sempre il meglio alla gente che ha bisogno di cure”.
(da www.ulss.tv.it, sito dell’Azienda Sanitaria della Provincia di Treviso)
[gallery_p_gallery id=1]